Mastoplastica

Che cosa è la Mastoplastica Additiva?

La femminilità fin dai tempi antichi è stata misurata in base al volume del seno, in molte religioni primitive alcune dee venivano raffigurate con numerose mammelle; senza arrivare a questi estremi, oggi l’aumento del volume delle ghiandole mammarie è un intervento molto praticato e di grande effetto estetico. Molto si è discusso sugli effetti sull’organismo delle protesi al silicone, ma a tutt’oggi i pareri sono ancora discordanti e non esiste alcuna prova scientifica della nocività del materiale impiegato per quest’intervento. Le tecniche sono molteplici, si va dal taglio periareolare (intorno all’areola ) che non lascia cicatrici evidenti, a quello praticato nel solco mammario; alcuni preferiscono posizionare la protesi per via ascellare, in qualsiasi caso se l’intervento è ben eseguito, è praticamente privo si complicazioni e se si rispettano le proporzioni, si ha un buon risultato estetico con estrema soddisfazione della paziente. I materiali utilizzati hanno diversa qualità, quindi prima di affrontare l’intervento la paziente deve essere informata dal chirurgo sui prodotti usati; evitare che l’intervento venga eseguito in un ambulatorio privato, in quanto maggiori sono i rischi legati a possibili fenomeni infettivi. Non è necessaria anestesia generale e la ripresa è abbastanza rapida. Importanti sono i controlli post-operatori.

Che cosa è la Mastoplastica Riduttiva?

La mastoplastica riduttiva ha due scopi fondamentali, uno è quello estetico cioè ridurre il volume di un seno non proporzionato alle dimensioni corporee della paziente, l’altro è quello funzionale cioè liberare la paziente dell’eccessivo peso delle proprie mammelle, condizione al limite della patologia, in quanto si associa fin dall’adolescenza a posizioni viziate della colonna vertebrale oltre che a problemi a carattere psicologico. Alla riduttiva vera e propria si affinaca la Mastopessi che consiste nel risollevare un seno caduto con il passare del tempo o a causa di allattamenti protratti. In entrambi i casi l’intervento comporta cicatrici più estese rispetto all’additiva, ma che se ben eseguite sono poco evidenti con il passare del tempo.